I candidati per la provincia di Treviso per le Primarie Parlamentali 2013

Floriana Casellato



È nata a Maserada sul Piave l'8 gennaio del 1956. Professione: insegnante. Vive a Maserada con l'anziana madre.
È entrata a far parte del Consiglio Comunale di Maserada già nel 1976 con l'apertura di Enrico Berlinguer ai cattolici.
Da allora ha svolto l'incarico di consigliere comunale e capogruppo fino a quando è stata eletta nel 2004 Sindaco del Comune di Maserada e sta completando il secondo mandato che si concluderà nel 2014.
E' consigliere provinciale di opposizione dal 2011.
Ha svolto gli impegni assunti con coraggio, determinazione e passione, sempre tra la gente.
La contraddistingue il rigore morale nell'amministrare ma anche nello stile di vita, l'onestà intellettuale e la coerenza. Caratteristiche queste riconosciutele anche dagli avversari politici.
Il motivo fondamentale per cui ha accettato la proposta di candidarsi è perchè è convinta della serietà e concretezza del programma di Bersani e pensa che chi lavora tra la gente comune, come sindaco, conosce i problemi e i bisogni del territorio che spesso però non vengono raccolti dai politici che stanno in Parlamento e che votano le leggi, spesso commettendo gravi errori che poi pagano i cittadini normali e quasi sempre indifesi.
Ritiene fondamentale ridare un volto pulito alla politica come strumento che organizza la vita dei cittadini e li protegge, contro la corruzione e per la legalità in questo Paese.
Ha sempre avuto un grande interesse per il mondo della scuola perché convinta che la civiltà di un popolo si vede anche da quanto e da come il governo investe sulla scuola pubblica, quale garanzia del diritto allo studio e alla formazione democratica del cittadino.



CLAUDIO DUS


Nasce a Sarmede l’ 08/01/1953.
Coniugato, ha tre figli.
Il suo percorso di studi lo porta a laurearsi in Scienze e Tecniche di Radiologia Medica-Radioterapia, successivamente consegue il diploma di Master in Management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie.
Il percorso professionale si concentra nell’attività di coordinatore Tecnico Sanitario presso il Dipartimento di Diagnostica per immagini – ULSS7 Veneto; collabora, con attività formative con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Padova.
Attualmente ricopre l’incarico amministrativo di consigliere provinciale di Treviso e vicepresidente della 4° commissione consiliare urbanistica e ambiente.
È stato assessore del Comune di Sarmede e in Comunità Montana delle prealpi trevigiane.
Ha svolto attività politica nel Partito Popolare Italiano poi Margherita, e ora nel Partito Democratico.
Vi riporto solo alcuni dei punti del mio programma:
Ritengo di fondamentale importanza la gestione dei rapporti con gli elettori e con il territorio, infatti continuerò sulla stessa linea tenuta fin qui come consigliere provinciale, ossia impegnandomi attivamente sui problemi reali del nostro territorio con la fattiva presenza all’interno delle comunità.
Credo sia indispensabile che vi sia la massima trasparenza anche finanziaria della classe politica chiamata a rappresentarci, e a testimonianza di ciò posso dichiarare che finora tutti i miei redditi personali e patrimoniali sono stati dichiarati come previsto dalla normativa vigente; tali dati, sono stati pubblicati sui quotidiani locali (vedi rassegna stampa), al fine di garantire il massimo rapporto di trasparenza con i cittadini.
Inoltre, sono state depositate presso gli uffici della Provincia tutte le fatture e le ricevute delle spese sostenute durante l’ultima campagna elettorale.

Credo sia indispensabile a più di sessant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione emendare l’art. 49 della medesima, rendendo pertanto personalità giuridica tutti i partiti.
Tale proposta deve puntare a far si che i partiti non vengano concepiti come fini a sé stessi, ma come tramiti attraverso i quali i cittadini possono concorrere alla determinazione della “politica nazionale” con regole e norme ben definite.

In merito alla proposta di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari sono assolutamente favorevole. Ritengo inoltre che vi sia la necessità di rivedere il cosiddetto “bicameralismo perfetto” rendendo maggiormente efficace l’intera attività parlamentare.

Per quanto riguarda la legge elettorale sottoscrivo la proposta presentata dal Partito Democratico:
un mix per l’assegnazione dei seggi per la Camera dei Deputati, la quale avviene mediante tre diversi “canali”:
collegi uninominali maggioritari; e la scelta dei candidati deve avvenire attraverso primarie aperte su ogni collegio elettorale.


BARBARA DE NARDI


Sono Barbara De Nardi, ho 30 anni e sono avvocato.
Vivo e lavoro a Vittorio Veneto, dove sono nata e dove da anni mi impegno attivamente in politica, prima nella Sinistra Giovanile e adesso, dal 2008, come segretaria del Circolo PD.
Mi piace ascoltare e riflettere, collaborare, avanzare e condividere proposte, scavare nei problemi della società e porli in primo piano cercando di dare delle risposte.
Questo sino ad ora ho fatto con gli amici del PD di Vittorio Veneto, con il risultato che  all’ultima tornata elettorale il PD a Vittorio Veneto è stato il primo collegio a livello provinciale.
Nel PD provinciale coordino il gruppo di lavoro “diritti, cittadinanza ed integrazione”.
In un Partito ritengo fondamentale che ognuno porti il proprio sapere, la propria esperienza e gli stimoli trasmessi dalle persone del proprio territorio (sia locale sia nazionale). Di questi bagagli individuali di conoscenza però, ad un certo punto, è necessario fare sintesi e condividere unitariamente una linea unica di tuttopartito, senza ambizioni personali e/o derive dannose.
Preme evidenziare che sono fiera per le persone che credono in me e le ringrazio vivamente.
La mia non è stata un’autocandidatura, ma è stata richiesta e stimolata dagli amici e compagni del circolo di Vittorio Veneto e dei circoli limitrofi, dal sindaco di Fregona e dai consiglieri comunali e provinciali locali, dal caro amico Renato Donazzon e da tante altre persone che mi hanno convito di fare questo grande passo.
Cercherò di dare il massimo impegno affinché tutte queste persone che credono in me e tutto il PD, nel caso di una mia elezione, abbiano delle risposte concrete, condividendo assieme un progetto politico per il nostro territorio.
L'imperativo per tutti noi è quello di riavvicinare le giovani generazioni, schiacciate dal peso di una quotidianità fatta di precariato e priva di prospettive, alla politica. È nostro dovere scardinare il pregiudizio che coloro che si impegnano in politica "sono tutti uguali" e che il voto non possa cambiare nulla.



Zanata Franco



Non mi presento alle primarie del PD con un mio programma, ma voglio portare uno stile, un atteggiamento.
L’atteggiamento di chi ha amministrato per anni un Comune, un consorzio di Comuni ed ora presiede una commissione provinciale. La concretezza, la moderazione, la vicinanza al territorio, il rigore e la trasparenza: queste sono le caratteristiche che penso di poter mettere a disposizione del cambiamento di cui il Veneto e l’Italia hanno bisogno.

Curriculum.

Sono nato a Preganziol nel 1949 e qui risiedo. Sono sposato ed ho un figlio che studia all’’Universita ed una figlia che frequenta il Liceo Classico.
Come professione sono stato docente di Diritto ed Economia nelle scuole superiori della Provincia ( a Oderzo, Conegliano ed a Treviso). Nel corso della mia attività di docente ho ricoperto incarichi gestionali, svolto attività di formazione dei docenti, insegnato nei corsi post diploma e nei corsi finanziati dal Fondo Sociale Europeo ed ho pubblicato un testo di economia (“il sistema economico”) per le scuole superiori.
Sono stato eletto Sindaco di Preganziol per due mandati, nel 1999 e nel 2004. Dal 2004 al 2009 ho ricoperto il ruolo  di  Presidente del Consorzio Priula, il Consorzio dei Comuni per la gestione del ciclo dei rifiuti.  Attualmente sono Consigliere Provinciale e Presidente della Commissione Statuto e Regolamenti della Provincia di Treviso.



SIMONETTA RUBINATO


Cari amici, care amiche, ho scelto questa frase per provare a significare in breve, anche a chi non mi conosce personalmente, il senso ed il modo del mio impegno in politica, dove sono approdata quasi a quarant’anni d’età, provenendo dalla società civile, come avvocato civilista, e dal mondo del volontariato. Nel 2004 sono stata quindi eletta sindaco del comune di Roncade e successivamente nel 2006 parlamentare, componente della Commissione Bilancio.
Perché mi candido a queste primarie
Perché ho accettato l’invito a candidarmi rivoltomi unitariamente dall’esecutivo del Partito Democratico di Treviso, oltre che tantissime altre persone, che mi hanno contattato dopo aver saputo della mia iniziale intenzione di non ricandidarmi al parlamento per una serie di considerazioni. Tra queste le restrittive regole stabilite per lo svolgimento delle primarie, non favorevoli alla partecipazione del maggior numero degli elettori del territorio e all’effettivo rinnovamento.
Per quale politica mi candido
Per la Politica come servizio al bene comune (da ‘polis’) e non come battaglia per la conquista del potere (da ‘polemos’). La politica non è un mestiere, una ‘cosa’ che i più delegano ad alcuni, ma appartiene a tutti i cittadini e le cittadine, che devono essere protagonisti del loro destino. La politica deve essere fatta di idee ed azioni, fondata sulla verità e sulla visione del futuro, impegnata a proseguire l’opera di risanamento e riforme avviata, rafforzandola, non solo per stare in Europa con pari dignità rispetto ai nostri principali partner, ma soprattutto per assicurare lavoro e benessere al popolo italiano. Per rendere effettivi i principi costituzionali fondamentali degli articoli 2 e 3 della Costituzione, ovvero la dignità di ogni persona, la sua libertà e responsabilità, l’eguaglianza delle opportunità e la giustizia sociale, è oggi necessario avere il coraggio della ricerca in mare aperto. La politica deve avere lo sguardo rivolto alle prossime generazioni, cui dobbiamo assicurare prosperità attraverso uno sviluppo sostenibile sul piano ecologico e sociale, respingendo per sempre le tentazioni egoistiche e populistiche che hanno condotto l’Italia sin sull’orlo del baratro. La politica deve essere attenta a chi crea il reddito – e quindi opportunità di lavoro - concentrando la sua azione sui meccanismi che possono consentire a tutti di creare reddito, secondo le proprie capacità e le proprie forze, indipendentemente dalla condizione sociale, favorendo lo spirito d’intrapresa, la formazione, la valorizzazione delle donne e dei giovani. Credo che di questa politica possa e debba essere protagonista il nostro Veneto, secondo azionista fiscale del Paese e straordinario territorio fatto di comunità intessute di laboriosità, spirito d’intrapresa e solidarietà, che nella sua vocazione europeista può trovare la cornice adatta a rilanciare un’idea di autogoverno regionale che insieme riaffermi e rafforzi l’unità nazionale nella cooperazione con gli altri territori regionali.

Il mio lavoro in questi anni
In questi quattro anni e mezzo di impegno parlamentare ho cercato di far sentire la vostra voce. Nella mia scheda personale alla Camera (http://www.camera.it/29?tipoAttivita=attivita&tipoVisAtt=&tipoPersona=&shadow_deputato=302268) troverete le principali proposte ed atti che ho portato avanti in questi anni. Nel mio sito troverete tutto il lavoro svolto. Dal 2011 sono sbarcata su Facebook confrontandomi direttamente con tanti amici e amiche di ogni estrazione ed idea politica. Un lavoro che ha ottenuto un lusinghiero indice di produttività nella speciale classifica redatta da Openpolis (http://parlamento.openpolis.it/parlamentare/simonetta-rubinato/1709), che mi ha collocato tra i parlamentari veneti più produttivi.
Le mie principali iniziative
Ho cercato di dare un contributo al rinnovamento della politica: sono stata tra i primissimi parlamentari ad autorizzare la pubblicazione delle informazioni sui miei redditi e patrimonio, perché considero la trasparenza fondamentale dovere per gli eletti e antidoto potere alla corruzione.
Ho presentato una proposta di legge per modificare radicalmente il sistema del finanziamento dei partiti e la loro organizzazione, dando ai cittadini attraverso l’espressione del diritto di voto il potere di decidere sul finanziamento pubblico. E una proposta di riforma della legge elettorale, reintroducendo le preferenze.
Ho presentato proposte a favore dei comuni virtuosi, sostenendo la riforma del federalismo per cancellare il criterio della spesa storica e affermare una maggiore autonomia fondata sulla responsabilità degli amministratori, nonchè per riformare i livelli di governo, per ridurli (accorpando anche le stesse regioni) e per renderli più efficienti a servizio dei bisogni dei cittadini.
Ho lavorato per ripristinare un leale e corretto rapporto tra fisco e contribuente: per scrivere in Costituzione, rafforzandoli, i principi di correttezza, semplicità, equità e progressività dello Statuto del contribuente approvato dal centrosinistra nel 2000; per rafforzare la lotta all’evasione fiscale e per destinarne i proventi alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro e da impresa; per rafforzare le norme fiscali sul conflitto d’interesse, con la detraibilità delle spese anche per le famiglie; per semplificare le imposte a carico delle imprese e favorire le start-up innovative in modo da attirare investimenti in Italia.
A tutela della dignità della persona e in particolari dei più deboli, ho proposto di inserire all’articolo 53 della Costituzione un principio sull’esempio della Corte Costituzionale tedesca per garantire un reddito minimo vitale, necessario per la sussistenza della persona e del suo nucleo familiare.
Ho presentato proposte per la crescita, ampliando e rendendo strutturali le agevolazioni fiscali a favore di ristrutturazioni edilizia e riqualificazione energetica, estendendole anche agli alloggi di edilizia residenziale pubblica e proponendo l’istituzione di un Fondo presso la Cassa depositi e prestiti per la concessione ai cittadini meno facoltosi di un ecoprestito sino a 30.000 euro.
Sempre sul piano della crescita, sin dal 2008 ho sostenuto con proposte concrete alla Camera la necessità di varare un Piano nazionale per favorire le opere pubbliche degli enti locali, anche fuori dai vincoli del Patto di Stabilità, in particolare per la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica, per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, per la manutenzione della viabilità.
Sul piano dell’equità e della tutela dei più deboli, ho presentato una proposta di legge, per ridurre il disagio abitativo di particolari categorie sociali, a favore dei mutuatari insolventi per evitare che rimangano privi dell’abitazione a seguito del pignoramento della stessa da parte della Banca per il mancato pagamento delle rate del mutuo ipotecario.
Ha avuto da ultimo grande evidenza la mia battaglia per far uscire dal Patto di Stabilità delle Regioni le risorse destinate in legge di Stabilità per le scuole paritarie: battaglia per la quale sono stata oggetto di un violento attacco personale con l’accusa – falsa - di aver distratto fondi dalla scuole pubbliche a quelle private, mentre si tratta di risorse che consentiranno di salvare in realtà le scuole dell’infanzia e primarie che in Veneto ospitano il 70 per cento dei bambini dai tre ai sei.
Per cosa mi impegno
Per provare a realizzare, con l’esperienza acquisita in questi anni, l’idea di politica in cui credo, per concretizzare le proposte che ho fatto in questi anni mentre il Pd era all’opposizione ed altre che ho già in cantiere (per es. per contrastare la delocalizzazione delle imprese sull’esempio della Germania) e altre ancora che potremo costruire insieme. Perché vorrei che la strada della buona politica diventasse la strada comune su cui camminare ogni giorno, pronti a far spazio ad altri compagni di viaggio.
Un impegno che sono disposta a continuare con l’onestà ed il rigore che contraddistinguono la mia attività politica, con la trasparenza, fondamentale dovere per gli eletti e antidoto potente contro la corruzione, con il costante rapporto e confronto con gli elettori sui problemi del territorio, attraverso tutte le modalità a nostra disposizione (dai social network alla newsletter, dal sito web agli incontri sul territorio).
Se condividi il mio impegno, ti chiedo non solo di scrivere il mio nome sulla scheda domenica prossima 30 dicembre alle primarie del Pd, ma anche di continuare poi a collaborare insieme per costruire il Veneto e l’Italia che vorremmo lasciare ai nostri bambini e alle nostre bambine.


Giovanni Tonella



Breve biografia
Sono Giovanni Tonella, ho 37 anni, sono sposato con un figlio, sono originario di Cornuda e dal 2010 vivo a Treviso. Ho una formazione classica, filosofica e storica, che negli ultimi anni si è evoluta in termini più scientifici nel campo dell’analisi delle politiche pubbliche. Da sei anni, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in filosofia politica presso l’Università di Pisa, insegno presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Padova, tenendo un corso di scienza dell’Amministrazione, in particolare sulle politiche relative ai processi decisionali, di bilancio e di rendicontazione. Precedentemente, dopo il dottorato di ricerca, ho conseguito l’abilitazione per insegnare storia, filosofia, psicologia, sociologia, pedagogia, tecnica della comunicazione e le scienze umane in generale, e da sette anni insegno alle scuole medie superiori.  Ho scritto diversi libri e articoli e i miei interessi scientifici spaziano da argomenti di storia della filosofia del diritto all’analisi delle politiche pubbliche della democrazia partecipativa e deliberativa. Sono allo stato attuale sia un precario della scuola che dell’Università. Sono stato l’ultimo segretario provinciale dei DS, guidando la nascita del Partito Democratico. In questi anni dal punto di vista amministrativo sono stato consigliere comunale a Cornuda e a Treviso ed ora sono Capogruppo del PD a Treviso città (impegnandomi con mozioni, odg e interpellanze in particolare sulla promozione della riorganizzazione dei servizi pubblici, sulle questioni relative alle opere idriche, viarie, sulle forme di rendicontazione e progettazione partecipata, sulla Pa.tre.ve ecc.). Nel partito ho svolto funzioni sia nella segreteria provinciale che in quella regionale (essendone il responsabile Cultura). Dal punto di vista associativo ho fatto parte della Fuci, della FIC (Federazione Cineforum..), sono tesserato Anpi (sez. Valdobbiadene) e sono consigliere di zona Coop Adriatica.

Il senso della candidatura
Rappresento la nuova generazione di militanti politici che ha dato vita, da diverse provenienze, al Partito Democratico. In questi anni di militanza, a partire dalla fantastica stagione dell’Ulivo di Prodi, ho maturato la convinzione dell’urgenza di una azione politica volta all’affermazione dei valori della nostra meravigliosa Costituzione, della giustizia sociale e della libertà.
La mia candidatura è la coerente conseguenza del forte sostegno dato in questi anni a Pier Luigi Bersani e al progetto del Partito Democratico, e vuole essere l’affermazione di una idea di Paese radicalmente alternativa al conservatorismo, al populismo e al berlusconismo. Oggi, questa radicale alternativa si pratica anche nell’idea di partito che si ha. Per questo voglio rappresentare, con spirito costruttivo e unitario, un argine a quella deriva per cui i partiti diventano comitati elettorali dei notabili di turno, il partito degli eletti e dei loro staff; il partito invece deve essere una organizzazione di militanti, una passione organizzata unitaria, un collettivo, che lotta per cambiare la realtà, uno strumento per migliorare il mondo.
Inoltre, voglio rappresentare l’urgenza del rinnovamento generazionale, l’istanza di cambiamento e innovazione, che il nostro elettorato (lo dimostra anche il consenso riservato a Renzi) e la società che vogliamo rappresentare richiedono, sia per contrastare l’antipolitica e il populismo, sia per affermare la buona politica.
Infine, la mia candidatura vuole essere un’occasione per riconnettere maggiormente il mondo della cultura con quello della politica. D’altro canto quando la politica si svuota della cultura diventa ossificata custode degli interessi regressivi e incapace di progettare il futuro.

L’agenda del mio impegno
In questi anni di impegno politico ho capito l’importanza della rappresentanza reale di istanze e di soggetti radicati nel territorio; serve mettersi in relazione con il territorio, con i soggetti, con le persone e i gruppi, e in primo luogo con le istanze del lavoro e dell’impresa innovativa. Questa azione di rappresentanza va misurata in rapporto all’agenda Bersani, l’agenda politica che oggi candidandoci al parlamento dobbiamo sostenere. Si tratta cioè di sostenere il programma del Partito Democratico in rapporto al nostro territorio.
Quindi Agenda Bersani innanzitutto, ma non solo. La mia esperienza lavorativa, di precariato nella scuola e nell’Università (tengo da diversi anni un corso presso Scienze Politiche a Padova), e di vita, la conoscenza familiare della operosa pedemontana veneta, mi permettono di conoscere e/o poter sviluppare una molteplicità di tematiche nello specifico. A titolo esemplificativo saprei come muovermi nel dettaglio su questioni come la riforma dell’Università,  della Scuola, in particolare la riforma degli indirizzi scolastici e delle classi di abilitazione, sulla regolazione normativa delle lobby, sulla riorganizzazione dei servizi pubblici locali e degli enti locali, sulla promozione delle politiche partecipative nei processi decisionali, sul potenziamento dell’e-government, sulla revisione della spesa pubblica, sulla riforma della legge elettorale e sui costi della politica, sulla riforma delle protezioni sociali e sulle politiche industriali, sociali e giovanili ecc. L’abitudine allo studio mi può certamente aiutare, come anche la rete di conoscenze intellettuali sviluppate in questi anni. Inoltre, l’esperienza amministrativa, sia in un piccolo Comune come Cornuda, che nel Comune di Treviso, mi consente un impegno particolare a favore di un rinnovato federalismo che non mortifichi le autonomie locali, e che premi le buone pratiche (non si può continuare a ridurre i trasferimenti e a penalizzare i Comuni virtuosi ecc.). Infine, nel partito in questi ultimi due anni ho avuto l’opportunità di approfondire la questione delle politiche culturali e del paesaggio (sto collaborando ad un progetto universitario di definizione delle Linee guida per gli Osservatori del paesaggio), politiche decisive per frenare il dissesto ambientale e per rilanciare anche l’economia del futuro, verde, creativa e intelligente.


Claudio Niero


Le ragioni di un impegno.
Chi mi ha chiesto di candidarmi l’ha fatto nella convinzione che la mia presenza in Parlamento possa essere utile per sostenere quell’idea di cambiamento incentrata nel programma di Pier Luigi Bersani e del Partito Democratico.
Un’idea di un paese più giusto, dove la necessità di tenere i conti apposto sia chiesto in primo luogo a chi ha di più, arrestando così l’erosione dei risparmi delle famiglie e della loro perdita di capacità d’acquisto.
Un’idea del paese dove il lavoro non sia sinonimo di precariato e di privilegio per alcuni, ma un diritto per tutti, giovani donne e coloro che sono stati espulsi dai processi produttivi.
Un paese in grado di ricreare una nuova fiducia nei confronti delle imprese. Ridando ad esse, sia pure in una condizione rinnovata, un nuovo slancio per impiegare a regimi sostenibili, sia economicamente che ambientalmente, la loro capacità lavorativa.
Un paese che attraverso un impegno preciso verso la cultura, la ricerca, l’innovazione e la scuola non consegni ai giovani una prospettiva di emigrazione. Dove il diritto universale allo studio, alla salute e a nuovi diritti di civiltà sia il profilo con il quale l’Italia si presenti al mondo. Un paese che abbia la forza di guardare negli occhi gli ultimi.
Un’Italia che ritorni a far vivere i principi fondamentali della nostra costituzione, ridando alla politica e alle istituzioni quella credibilità che i padri costituenti seppero infondere al paese. Dove la politica, le formazioni politiche, dopo vent’anni di “berlusconismo”, ritorni al servizio dei cittadini, affinché siano loro i primi protagonisti, l’esempio e l’autorità per un risanamento morale del paese e dell’impegno dei suoi cittadini.
Ho accettato quest’avventura mettendo a disposizione del popolo delle primarie queste mie idee, l’impegno della mia vita nel campo dei diritti al lavoro e l’esperienza amministrativa che questo nostro territorio mi ha permesso di compiere. Mi auguro di poter contribuire con la mia candidatura a essere un motivo vero di partecipazione e di dare un contributo affinché l’impegno politico ritorni a essere passione vera.
Questo è l’impegno che dedico a tutti voi…………..e a mia figlia.


Daniele Ceschin


Le 10 ragioni della mia candidatura

1. Perché sono un uomo libero, "odio gli indifferenti" e detesto stare nel gregge, magari allineato, coperto e garantito. Numerose persone mi hanno chiesto un impegno e voglio svolgerlo con umiltà e spirito di servizio. Queste persone sanno che la politica non diventerà la mia professione perché so fare un mestiere.

2. Perché, anche se fortunatamente non ho mai smesso di lavorare, da anni conosco il precariato e voglio che almeno la generazione successiva alla mia abbia una prospettiva di vita; la libertà di una persona inizia dalla dignità del lavoro.

3. Perché la provincia di Treviso sta pagando ingiustamente la crisi; è inaccettabile che un imprenditore o un lavoratore si tolgano la vita se rimangono senza credito o senza stipendio; è ingiusto che i giovani e le donne siano penalizzati più di altri.

4. Perché voglio un welfare che non lascia indietro nessuno e che ci sia maggiore equità sociale attraverso una ridistribuzione della ricchezza. Chi ha di più, deve dare di più. È vergognoso che l'unico ammortizzatore sociale sia diventato la famiglia.

5. Perché l'ambiente deve essere tutelato e la cementificazione del territorio va fermata; le politiche ambientali devono coincidere con quelle industriali: solo in questo modo potranno essere creati nuovi posti di lavoro.

6. Perché considero la cultura un valore indispensabile per chi fa politica; è la nostra inesauribile "materia prima" e intendo lavorare perché la scuola, la ricerca e l'innovazione siano un volano per la nostra economia.

7. Perché in questi anni ho conosciuto da vicino i problemi occupazionali e ambientali della provincia di Treviso collaborando con Laura Puppato in Regione Veneto; questo territorio merita di essere maggiormente rappresentato anche a Roma.

8. Perché i costi della politica sono un'offesa a tutti i cittadini. L'antipolitica si combatte con la politica e con le buone pratiche. I Comuni vanno riorganizzati, le province abolite, le Regioni e lo Stato devono ridurre la spesa improduttiva e togliere i privilegi.

9. Perché i miei genitori, contadini e operai, mi hanno insegnato la cultura del lavoro, del merito e dell'onestà; sono principi che mi hanno sempre accompagnato nel mio mestiere e in politica.

10. Perché credo che le donne e gli uomini del Partito Democratico debbano avere la sana ambizione di cambiare questo Paese e di farlo adesso, assieme a tutto il centrosinistra e a tutte le persone libere. È l'ultima occasione. Non ce ne saranno altre.


il mio impegno per questi 10 temi

Premessa. Qualche giorno fa una persona mi ha detto che ai candidati per la scelta dei parlamentari non è richiesta la presentazione di un programma. Siccome intendo questa mia candidatura come una cosa seria, preferisco anticipare 10 temi sui quali, oltre a quello della cultura, mi piacerebbe lavorare nel caso fossi eletto. Alcune di queste proposte sono già nel programma del Partito Democratico, altre si rifanno in parte alle idee dei candidati alle primarie del 25 novembre, altre ancora meritano un supplemento di riflessione e di condivisione.

1. Lavoro. Introduzione del contratto unico a tempo indeterminato per i neo assunti che contenga il principio della gradualità delle tutele: più lungo è il periodo di lavoro, più stabile diventa l’impiego (proposta di Tito Boeri). Defiscalizzazione degli oneri sociali per i giovani e le donne. Incentivi per le imprese che investono in tecnologie ambientali, in ricerca e innovazione, anticipando l'obiettivo dell'UE ora fissato al 3% del PIL entro il 2020.

2. Ambiente. Un impegno forte per un piano energetico nazionale che abbia come principi l'efficienza e il ricorso a fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili. Possono essere creati nuovi e veri posti di lavoro solo con la green e la blue economy. Le politiche ambientali devono coincidere con quelle industriali.Riduzione delle emissioni mediante progetti mirati all’efficienza dei trasporti, ricerca su veicoli innovativi e carburanti sostenibili, servizi per il trasporto collettivo e reti metropolitane integrate (bus, tram, treno, metro).

3. Consumo del suolo. Stop al consumo indiscriminato del territorio per interventi di edilizia abitativa, commerciale e industriale, recupero del patrimonio edilizio esistente e visione urbanistica che punti a una crescita di "zero metri quadri”. Le nuove infrastrutture devono essere progettate tenendo conto di un minore impatto e con un adeguato inserimento nel paesaggio. Qualsiasi abuso alle norme edilizie e ambientali deve essere punito con severità, senza concedere deroghe o condoni.

4. Messa in sicurezza del territorio. L'unica grande opera che serve è un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio contro il rischio idrogeologico. Durata: 12-15 anni. Costo: 40 miliardi di euro. Risorse: ricorso in parte ai fondi europei, miglior impiego dei fondi per gli interventi previsti dai Piani di assetto idrogeologico, recupero di risorse da grandi opere infrastrutturali inutili e dalla riduzione degli eventi catastrofici. Bisogna passare dalla cultura dell'emergenza a quella della prevenzione.

5. Politiche fiscali a sostegno della famiglia. Introduzione dell'Imponibile Familiare di Base (BIF) proposto dal Forum delle associazioni familiari. Il principio prevede che il costo economico di ogni nuovo nato sia moltiplicato per il numero dei familiari a carico e che questa cifra sia interamente dedotta dal reddito lordo del contribuente. È facilmente applicabile a livello locale ed è fiscalmente neutro in quanto il minimo vitale deducibile risulta uguale per ogni contribuente.

6. Welfare. Introduzione di misure di sostegno alla maternità e di maggiori tutele contro le discriminazioni verso le donne che lavorano e che desiderano avere dei figli. Vanno rafforzate le prestazioni sociali e assistenziali in favore delle famiglie con figli e anziani a carico. Questo si può ottenere anche incrementando le detrazioni fiscali per le spese di cura sostenute per i figli o per i congiunti non autosufficienti.

7. Diritti civili e politiche di genere. Riconoscimento dei diritti giuridici delle coppie di fatto (etero e omosessuali). Introduzione del testamento biologico come strumento per dare alle persone il diritto di stabilire, in piena libertà e coscienza, il tipo di cure che sono disposte ad accettare. Varo di una legge contro l'omofobia. Piena applicazione della legge 194 contro ogni tentativo di riduzione delle garanzie previste a tutela della donna. Modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita. Introduzione di norme severe contro la violenza sulle donne.

8. Nuovi italiani. Chi nasce in Italia da genitori stranieri e risiede in Italia non ha oggi gli stessi diritti di chi nasce da genitori italiani. Questo rappresenta una situazione di disuguaglianza e di ingiustizia in contrasto con la nostra Costituzione. Ai figli di immigrati nati e residenti in Italia va concessa la cittadinanza italiana, introducendo anche nel nostro Paese il principio dello ius soli. Chi nasce e cresce in Italia è italiano.
9. Merito e trasparenza. Il concetto di meritocrazia deve innervare tutti i settori della pubblica amministrazione. Le nomine non devono essere lasciate alla spartizione dei partiti. Bisogna rendere più trasparenti i passaggi della pubblica amministrazione, riducendo i tempi di pagamento alle imprese e di risposta ai cittadini.

10. Costi della politica. Riduzione del numero dei parlamentari e dei loro emolumenti che devono essere commisurati alla media europea. Il numero dei consiglieri regionali va parametrato a quello degli abitanti. Le Regioni e lo Stato devono ridurre la spesa improduttiva e togliere i privilegi. Deve essere varata una riforma degli enti locali con la riorganizzazione e l'accorpamento dei Comuni più piccoli e l'abolizione delle Province, che vanno trasformate in enti di secondo livello governati direttamente dalle assemblee dei sindaci per gestire le competenze di consorzi, consigli di amministrazione ed enti intermedi di dubbia utilità e di sicuro spreco.
CHI SONO
Ho 41 anni, sono originario di Pieve di Soligo e da un paio d'anni vivo a Preganziol.
Dopo la laurea in Storia ho conseguito il dottorato di ricerca in Storia sociale europea dal medioevo all'età contemporanea. Da otto anni, come molti della mia generazione, conosco la condizione del precariato nell'ambito universitario.
Sono autore e curatore di numerosi volumi che spaziano dalla storia della cultura tra Otto e Novecento al movimento cattolico, dalla storia dell’assistenza al sindacalismo, dall’internamento degli ebrei stranieri in Italia alla Resistenza. Il mio tema di ricerca principale è la Prima guerra mondiale.
Collaboro settimanalmente con "la Tribuna" di Treviso.
Sono antifascista e mi piace raccontare la Costituzione ai ragazzi delle scuole.
Dal 2004 al 2009 sono stato consigliere comunale a Pieve di Soligo in una lista civica.
Nel 2008 ho aderito al Partito Democratico. Sono membro dell'esecutivo provinciale del PD di Treviso con delega alla cultura. Dal settembre 2010 al settembre 2012 ho collaborato con il gruppo consiliare del PD in Regione Veneto. Nell'autunno del 2012 ho coordinato la campagna delle primarie di Laura Puppato.

ARENA CAROLA

QUALCOSA SU DI ME
Sono nata a Udine e vivo a Mogliano Veneto (Tv).
Dopo la laurea in Architettura, ho frequentato la Scuola di specializzazione in Pianificazione nei Paesi in via di sviluppo.
Sono libera professionista e mi occupo in particolare di pianificazione urbanistica e territoriale e di riqualificazione e recupero ambientale.
Sono una nativa del Partito Democratico, al quale ho aderito nel 2008.
Dal luglio 2009 sono Segretario del Circolo di Mogliano Veneto.
Sono membro della Segreteria Provinciale di Treviso e dell'Assemblea Nazionale del PD.

Ho accettato di candidarmi alle primarie sollecitata da molti a continuare l'esperienza politica maturata e ad essere in prima linea nel raggiungimento degli obiettivi che il PD si pone per il Governo del Paese Italia.
In questi anni mi sono impegnata nel nostro territorio sostenendo da sempre 
valori come l'etica e la trasparenza nell'attività politica, la cultura della legalità, la difesa dei più deboli e dei diritti civili, la tutela dell'ambiente.
Ritengo sia necessario mettere al primo posto dell'agenda politica la questione di una maggiore equità sociale, che preveda una ridistribuzione della ricchezza ed un welfare che si preoccupi di tutelare le fasce sociali più deboli.
In questi giorni che ci separano dal 30 dicembre ho bisogno del tuo aiuto e del tuo sostegno per diffondere al meglio la mia candidatura, affinchè sia possibile il progetto di rinnovamento del Paese e del Partito Democratico!
Grazie per quello che potrai fare!
Carola Arena
E' stata creata anche una pagina su Facebook dove poter condividere idee ed opinioni, ma soprattutto per conoscere chi sono. Carola Arena -
Candidata alle Primarie Parlamentari PD
 

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